I testi del CDRC

Monologo di Re Claudio
da "Amleto", di W. Shakespeare

Oh, il mio delitto è fetido: appesta fino al cielo con la sua puzza, e lo sovrasta la secolare maledizione del primo fratricidio. Pregare non posso, sebbene mi ci spinga un istinto forte come una volontà: ma la mia colpa, più forte del mio volere, lo soffoca.  E come colui che è preso tra due faccende, mentre mi indugio incerto a quale dar prima seguito, trascuro l'una e l'altra. E che? Se questa mano maledetta fosse due volte più ingrommata di fraterno sangue, non avrà la clemenza del cielo pioggia assai da lavarla fino al candore della neve? A che serve la misericordia se non per affrontare a faccia a faccia il delitto? E non è la sostanza della preghiera tutta in questa duplice forza di trattener dalla caduta, prima, e poi al caduto procacciare il perdono?  Dunque io guarderò in alto. La mia colpa è consumata. Ma oh! Qual è la forma di preghiera valida per me? "Perdona a me il mio turpe assassinio"? Non può valere perché sono ancora in possesso degli oggetti che m'han fatto fratricida: la mia ambizione, la mia corona, la mia regina. Si può impetrar perdono e perdurare nella colpa? Può, nel corrotto andazzo del mondo, la mano del misfatto, se dorata, spingere al muro la giustizia: anche s'è visto, non di rado, coi frutti del delitto comprar la legge. Ma lassù è differente. Lassù non vale sotterfugio: lassù ogni atto appare nella sua essenza precisa e ci troviamo proprio noi costretti a rendere testimonianza alla faccia e sui denti delle nostre colpe. E allora che rimane? Il pentimento. Provare quanto può il pentimento. Tutto può il pentimento. Ma che può mai quando uno non riesce a pentirsi? O miseria di me! Anima nel mio petto, nera come la morte! Anima presa nel vischio che più ti sforzi di liberarti e più resti impaniata. Angeli! Aiuto! Volate all'assalto! Giù, mie ginocchia proterve, piegatevi! E tu, mio cuore, fibra d'acciaio, fatti morbido e tenero come le carni del neonato. [si inginocchia]
 C'è ancora una speranza.
[Si rialza]
    Le mie parole volano verso l'alto; e i miei pensieri sono rimasti in basso, qui. Parole vuote di pensiero non arrivano al cielo.
[exit]

CDRC Coro drammatico Renato Condoleo


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